giovedì 11 febbraio 2021

E' davvero freddo Siberiano quello in arrivo?

Buran e freddo siberiano in arrivo?

Purtroppo si sta sentendo ovunque nelle ultime ore. Tutti parlano di freddo siberiano in arrivo, o addirittura che saremo influenzati dal Buran. 

Pressione atmosferica al suolo, temperatura a 850 hpa

Se osserviamo velocemente questa mia rappresentazione su di una mappa di Windy dove ho indicato delle frecce nere il movimento dei venti in quota, si nota che le masse di aria gelida partono dal vasto territorio della Repubblica dei Komi.

Poi tra la Siberia e l'Europa ci sono alcuni campi anticiclonici che muovendosi in senso orario, ostacolano e bloccano qualsiasi influenza di aria siberiana.

Saremo in ogni caso influenzati da aria artica continentale. Poi bisognerà vedere dove si fermerà il vero cuore gelido della colata, che come sempre resta nell'est Europa e non oltrepasserà i Balcani.

Questo solo per puntualizzare.

sabato 23 gennaio 2021

Configurazione meteo nevosa per vedere la neve a Catania e Siracusa

Neve a Catania, Siracusa e costa joniche.

Non è impossibile vedere qualche accumulo anche consistente sulle coste joniche, se parliamo della zona che va da Messina ad Acireale, fino ai paesi a nord ovest di Catania.

Però Catania e Siracusa sono poste geograficamente in punti non favorevoli alle nevicate, infatti accumuli consistenti a Catania sono avvenuti alla fine dell'800 e all'inizio del secolo scorso grazie a configurazioni meteo ormai dimenticate.

Date un'occhiata sotto alle carte meteo prese da Meteociel.

Lunedì 18 febbraio 1895 e martedì 19 febbraio 1895

Un'Anticiclone sub tropicale, ibrido tra Azzorre ed Africano, riesce a spanciare fino alla Penisola Iberica e poi ad espandersi con il suo massimo tra l'Islanda e la Norvegia, prosegue la sua marcia verso est, traghettando aria gelida polare dal Canada che si mischia all'aria artica scandinava.

Il tutto viene trasportato fino al cuore del Mediterraneo.

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo

A questo punto si formano dei minimi depressionari impressionanti caratterizzati da bassi geopotenziali sul centro sud dell'Italia. 

La depressione che si forma sullo Jonio sarà fautrice di abbondanti nevicate sulla Sicilia orientale. 

Guardate il tragitto dell'aria in quota: Labrador, Groenlandia, Scandinavia e giù verso il Rodano. Quindi ciclogenesi da manuale nel Tirreno e conseguente rinforzo da nord est grazie alla depressione in movimento.

Temperatura a 850 hPa e flusso di venti

Isoterme in quota molto basse: dai -15 sulle regioni adriatiche fino ad una - 6 sulla Sicilia. Sardegna presa in pieno da una -8.

Guardate il 19 febbraio l'altezza dei geopotenziali sulla sola Sicilia.

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo
 

Mai visto una cosa del genere da quando seguo i modelli matematici. Probabilmente quella depressione sulla Grecia avrà innescato grazie al mare più caldo una serie di bufere sia sul versante tirrenico che jonico.

Andando a pescare qualcosa dal secolo scorso, precisamente nel 1905 troviamo un'altra configurazione favorevole.

Mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio 1905

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo

Questa volta l'Anticiclone delle Azzorre indisturbato è riuscito ad espandersi verso l'est Europa, senza nessuna interferenza da parte di depressioni atlantiche.

L'unica immensa area basso pressoria si trovava tra Groenlandia ed Islanda e non faceva altro che traghettare l'alta pressione verso il Mar Nero. 

Di conseguenza il movimento anticiclonico a quelle latitudini riuscì ad isolare una lacuna barica gelida in quota proprio sul nostro centro sud.

Non so se avete notato che in questa configurazione la Sicilia ed il centro sud furono investiti da un Anticiclone termico, visti i geopotenziali così bassi in rapporto alla pressione atmosferica non bassa.

Temperatura a 850 hpa e flusso dei venti

Guardate i venti a 850 hpa: si muovono sempre dal Canada e dalla Groenlandia spinti dal Vortice Polare e dall'Anticiclone delle Azzorre verso la Scandinavia, per poi scendere verso l'est Europa, e rientrare dal Mar Nero, verso Balcani ed Italia.

Una - 8 a 850 hPa investì Balcani ed Italia centro meridionale. 

Sono configurazioni estreme che non si sono più viste, e se anche avessero innescato nevicate, queste non hanno attecchito su Catania, anche perché il capoluogo etneo è spesso riparato dall'Etna, dai Nebrodi e non per ultimo dall'Appennino calabrese.

Di recente, se vogliamo così dire nel 1988 ci furono leggerissimi accumuli su Catania, che durarono davvero pochissimo.

Venerdì 16 dicembre 1988

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo

In questo caso riuscì a scendere dalla Russia un nucleo gelido importante, e la depressione sulla Grecia sicuramente favorì la nevicata anche sulla città di Catania.

Temperatura a 850 hPa e flusso dei venti

I venti in quota ci dimostrano chiaramente l'origine gelida della perturbazione, scesa dalla Groenlandia,  passante dalla Scandinavia, ed alimentata da aria polare continentale. Guardate l'immensa striscia fredda che da est si infrange sull'Italia, che riusci a portare una -8 / -6 in quota anche sulla Sicilia.

Essenziale in tutte le configurazioni è l'alta pressione che dall'Atlantico si va ad allungare verso latitudini fredde muovendo verso l'Italia ed il Mediterraneo masse di aria gelate.

Chissà se prima o poi si rivedrà la neve su Catania e Siracusa.

sabato 9 gennaio 2021

Neve a Roma e Napoli: ecco la configurazione adatta

26 e 27 febbraio 2018: neve a Roma e Napoli

Altezza geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo

Il 26 ed il 27 gennaio sono 2 date che gli amanti della neve che abitano sulla fascia tirrenica laziale e campana, quindi in aree non proprio favorite dalla Dama Bianca non possono dimenticare.

Perché nevicò? Cosa favorì le copiose nevicate?

Analizzando le prime due carte sulla pressione al suolo e dei geopotenziali a 500 hPa notiamo come l'Anticiclone delle Azzorre si sia spinto fino al nord della Scandinavia agganciando un blocco anticiclonico in territorio russo.

Questo ponte tra alte pressioni ha favorito lo sganciamento e conseguente slittamento di un pezzo di nucleo gelido proprio dalla Russia, verso sud ovest.

Geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo

Andando più nel dettaglio verso l'Europa ed il Mediterraneo non sono da sottovalutare diversi aspetti.

In primis il nucleo gelido sembra sprofondare nel Tirreno investendolo tutto, passando anche dal Rodano.

Aspetto fondamentale è la presenza di 2 depressioni. La prima già formata sullo Jonio diretta verso nord est, ed attivatrice di aria gelida dai Balcani, e la seconda formata tra il 26 ed il 27 sulla Sardegna.

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo 26 febbraio 2018


Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo 27 febbraio 2018

Come ben sappiamo le depressioni tirreniche attivano maltempo che di solito investe tutto il centro sud. 

Non da sottovalutare che si formarono dei minimi secondari in pieno Tirreno, vicino le Isole Pontine.

Questa serie di situazioni favorirono nevicate che investirono le coste laziali e campane, imbiancando addirittura Aprilia, Civitavecchia, Formia e Gaeta. In Campania fu imbiancata anche Baia Domizia, e le località più interne della provincia di Caserta.

Nevicò quindi a Roma, Napoli e Caserta, che di solito sono sfavorite o in ogni caso vedono solo nevicate coreografiche.

Isoterme a 850 hPa 26 febbraio 2018

Isoterme a 850 hPa 27 febbraio 2018

Dando un'occhiata alle isoterme a 850 hPa vediamo una - 8 fino sulla Campania, ed addirittura sul Trentino un nocciolo gelido impressionante di -22 a 850 hPa. 

Ma non sono state solo le isoterme così basse a fare nevicare nella Capitale e su gran parte della Campania costiera, bensì il rifornimento di umidità ed instabilità continua che le depressioni hanno portato dal mare.

In un'irruzione nuda e cruda da est, avremmo visto ben poco e vi assicuro che tante volte con isoterme molto basse anche tra -8 / -12 a 850 hPa le coste casertane e laziali non hanno visto niente di niente, come il 6 gennaio 2017.

Ecco sotto la configurazione del 6 gennaio del 2017 dove la Costiera Amalfitana vide la neve. Non nevicò però sul basso Lazio e sulla costa tirrenica campana, e nemmeno nelle colline casertane, se non sui paesi sotto il Matese solo per sfondamento appenninico.

Geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo 6 gennaio 2017

Isoterme a 850 hpa 6 gennaio 2017 

Come si nota dalle carte sopra, relative al 6 febbraio 2017 l'Italia fu investita da aria polare continentale, ma di striscio. Tutto troppo ad est, per vedere qualcosa.

In questo quadro dove non viene coinvolta la Porta del Rodano si vede poco o niente in determinate zone, al massimo qualche fiocco svolazzante.

venerdì 8 gennaio 2021

Nuovo maltempo nelle prossime ore

Maltempo ed aria sub tropicale in arrivo

Altezza geopotenziali a 500 hpa


 

Per le precipitazioni possiamo avere un'idea dalle mappe di Meteo Network almeno per le prossime 48 ore.

Precipitazioni in mm Italia WRF

Al momento la saccatura artica si trova sullo Stretto di Gibilterra e proseguirà verso nord est, portandosi dietro piogge e temporali che già domani mattina raggiungeranno la Sardegna per poi coinvolgere il centro sud, per tutta la giornata di domani sabato 09.

Domenica le precipitazioni colpiranno ancora il settore centro meridionale dell'Italia anche perché si formeranno dei minimi depressionari insidiosi sul Tirreno.

Si verrà a creare una situazione molto particolare dove da una parte la depressione iberico-marocchina spingerà aria sub tropicale che investirà il sud in prima battuta, creando forti anomalie termiche positive. 

Precipitazioni in mm WRF Italia
 

Spostandosi, verso le Isole Baleari inizierà a richiamare anche aria dai Balcani che oltrepassando gli Appennini andrà a formare una seconda depressione ad est della Sardegna, grazie anche allo scirocco che alimenterà le precipitazioni, nella giornata di domenica 10. 

Si potrebbero creare linee di convergenza molto pericolose. Dalle mappe abbiamo una chiara idea su dove colpirà il maltempo.

Il nord Italia questa volta sembra quasi escluso da questa perturbazione tranne per alcuni settori dell'Emilia Romagna.

Per aggiornamenti seguitemi su Facebook : TP Weather Italia


Elaborazioni carte delle precipitazioni a cura di Meteo Network

giovedì 22 ottobre 2020

Come si forma la Depressione sul Golfo di Genova

La depressione del Golfo Ligure detta Genova Low

La depressione del Golfo Ligure, detta anche Genova Low è un campo di bassa pressione, che si forma a largo di Genova.
 

Genova Low
 

Il minimo depressionario si forma anche distante dal capoluogo ligure, ma sempre nell'area che va dal nord della Corsica, al sud della Liguria.

Come si forma e cosa comporta questa depressione?

La bassa pressione sul Golfo Ligure si forma grazie all'ingresso di aria generalmente fredda che riesce ad entrare nel Mediterraneo dalla Porta del Rodano.

Aria artica e Genova Low

I venti di solito entrano sostenuti, però trovano non poche difficoltà a scorrere.

Freddo dalla Porta del Rodano
 

Impattano inizialmente sul rilievi della Corsica, quindi tendono a salire e li trovano i rilievi liguri, quindi le correnti cambiano nuovamente direzione.

Si viene così a creare un moto di venti che girano in senso antiorario. 

Genova Low

Probabilmente senza Corsica e Sardegna il Maestrale sarebbe giunto sulle coste Toscane e Laziali senza ostacoli, invece in questo contesto l'aria fredda che entra di continuo, essendo forzata come ho descritto assume un movimento ciclonico.

Di solito in questo contesto, si viene a creare sempre maltempo che interessa inizialmente il nord Italia, con richiamo umido sub tropicale al sud, poi in base allo spostamento della depressione, che di solito va verso est o nord est, il maltempo si allarga anche al sud, con piogge anche copiose sulle località interne appenniniche.

Ci sono poi altre figure in questa fase di maltempo come linee di convergenza e formazione di temporali v-shaped o piogge auto-rigeneranti dovute alla forzatura montuosa.

Liguria e Piemonte sotto Scirocco oppure Ostro possono fare il pieno di piogge, come la dorsale appenninica e la Sardegna, perché in entrambi i casi i rilievi incentivano i rovesci grazie alla forzatura orografica.

Questa configurazione è ben vista dagli appassionati di neve al sud, specie versante tirrenico, quando subentra ad un'irruzione da nord est. Combinazione piuttosto difficile, ma non impossibile, tipo febbraio 2012.

Mappe di WINDY rielaborate da me.

giovedì 20 agosto 2020

Nuova ondata di caldo in arrivo: il picco tra domenica e lunedì

Caldo in arrivo e temperature sopra la media stagionale.

Anticiclone nord africano in arrivo
 

Temperature a 1560 metri ed altezza geopotenziale

venerdì 31 luglio 2020

Fino a quando durerà il caldo di questi giorni

Fino a quando durerà il caldo di questi giorni?


In pratica ci potrebbe essere un calo termico, e poi un assestamento verso una media stagionale senza eccessi già dai primi di agosto.

Il calo termico tanto agognato, rispetto alle temperature odierne avverrà in modo graduale, prima al nord e via via discorrendo fino al sud.

Pressione atmosferica, e temperatura geopotenziali

Oggi si sono raggiunte temperature prossime se non pari ai 40°, specialmente nelle zone interne o nelle valli caratterizzate da assenza di brezze o ventilazione marina mitigatrice. Lungo le coste e anche qualche chilometro più interno però l'umidità, sta facendo percepire il caldo in modo molto fastidioso, quasi opprimente.

Tra l'01 ed il 02 agosto al nord Italia inizierà il cambio di circolazione atmosferica con l'ingresso di aria atlantica umida che innescherà temporali di rilievo, però ancora da quantificare.

Al centro sud si potrebbe iniziare a vedere qualche pioggia dal 03 agosto, anche se il vero calo termico potrebbe iniziare dal 05 agosto, mentre per la Sicilia non si vedono piogge, ma solamente una rinfrescata dal 06 agosto.

Ancora sono tendenze meteo, quindi attendiamo conferme.

Speriamo solamente che l'ingresso di aria fresca al nord non crei contrasti tali da innescare super celle temporalesche pericolose. Purtroppo il caldo eccessivo al suolo non farà altro che creare carburante utilissimo ai fenomeni estremi.